MONTEBENEDETTO E BANDA: due Certose sul Sentiero dei Franchi nelle parole di Massimo Olivetti sul Corriere dell’Arte

CONVERSO CONTADINO A MONTEBENEDETTO. Particolare dell’ opera realizzata da
Maria Giulia Alemanno  per l’esposizione itinerante
“MONTEBENEDETTO E BANDA: due Certose sul Sentiero dei Franchi”

Montebenedetto e Banda:

due Certose sul sentiero dei Franchi.

“Il disegno è l’arte di  condurre la linea a fare una passeggiata”. Mi piace iniziare questo resoconto di una mostra estiva con questa citazione, ricavata dalla mia memoria, di Paul Klee. Mi piace perché oltre ad essere ironicamente lieve, quasi aerea, mi permette di parafrasarla ed adattarla alla circostanza.

Dal 24 luglio al 22 di agosto si è svolta l’esposizione “ Due Certose sul sentiero dei Franchi”. 29 artisti, da Albertone a Tatullo, in ordine alfabetico, hanno partecipato ed aderito nel portare i loro lavori “ a passeggio” nel Parco dell’ Orsiera Rocciavrè. Onore al merito al Comune di Villar Focchiardo ed al Parco che hanno contribuito a rendere possibile l’iniziativa, onore a Maria Antonietta Claretto ed al Gruppo GIL, che se ne sono sobbarcati il peso della promozione e dell’organizzazione e onore, infine, agli artisti che hanno colto lo spirito ed hanno riportato l’incanto dei luoghi e l’atmosfera di Banda e Montebenedetto, le due Certose che raccoglievano gli esausti pellegrini in marcia sulla Via Francigena.
Il ricordo giornalistico di un avvenimento ormai relegato all’estate è però buona occasione per segnalare a tutti gli amanti di boschi e monti, di luoghi che restituiscono atmosfere immutate nei secoli, che, a pochi chilometri da Torino, c’è il modo per recuperare e rivivere  incanti, silenzi che rimangono identici ora come allora e che si riproporranno in un prossimo allestimento di questa stessa esposizione nel dicembre e gennaio 2010 e 2011 al
Museo Diocesano di Arte Sacra a Susa e, successivamente, trattative sono in corso,  alla Torre Delfinale di Oulx e in altri luohi in provincia ancora da definire.

Un’ultima annotazione un po’ triste, un po’ commossa. A questa mostra aveva aderito anche Antonio Carena, la sua scomparsa gli ha impedito di preparare un lavoro specifico sul tema. Grazie alla sig.ra Carla, sua moglie,  e alla figlia Tin,  un’opera di Antinio Carena è lo stesso presente e ci ricorda che lui e i suoi cieli ci sono ancora.

Massimo Olivetti
in  Corriere dell’ Arte , Torino anno XVi n.32 venerdì 22 ottobre 2010

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