
Fuoco di risaia
olio si tela
100 x 70 cm.
1999
Brucia ancora dentro di me
quel fuoco visto in risaia tanti anni fa.
E’ stato il primo che ho dipinto
dopo aver girovagnato per la mia campagna
con Francesco Tabusso, il mio maestro.
Allora per noi la vita coincideva con la pittura,
le nostre parole erano colori.
E quei fuochi che in un pomeriggio grigio incontrammo in un campo di San Genuario
furono a lungo argomento di conversazione quasi quotidiana.
Se per me dipingere l’acqua era una sfida,
ancor più lo era il tentativo di dar materia alle infinite modificazioni del fuoco.
” Voglio fissare sulla tela le follie dell’impermanenza”, gli dicevo.
“Ci manca solo che mi diventi concettuale” scherzava lui, ma nemmeno tanto.
“Butta giù il colore senza tante storie, sentili dentro i fuochi che hai visto fin da bambina,
rincorri i ricordi” mi ripeteva.
Fu quello per entrambi un periodo di flussi di coscienza, di idee danzanti come faville,
di presenze intraviste nel fumo e nellle tracce nere delle stoppie bruciate.
Erano giorni ricchi e pieni di promesse, come nati da terra rigenerata.