ABBECEDARIO PER UN MONDO ALLA ROVESCIA
Maria Giulia Alemanno: “Abbecedario per un mondo alla rovescia”
installazione per UN MONDO CHE CAMBIA,
ex Chiesa della Resurrezione, Crescentino
Da bambina, come tanti, mi piaceva giocare all’ “Asino vola”. A quei tempi la tecnologia di oggi apparteneva alla fantascienza ma noi, senza saperlo, eravamo già molto “social” grazie al semplice gesto di riunirci a casa degli amici. In circolo, gli occhi rivolti al capogioco, puntavamo l’indice verso il cielo per indicare chi o cosa si librasse in aria, la rondine sì, il sommergibile no. Se per qualcuno l’ippopotamo volava, lo sbaglio prevedeva una penitenza o l’esclusione per un giro. Il gioco, fatto di niente, richiedeva prontezza di riflessi e dimostrazione di razionalità, cosa questa che già allora mi buttava in crisi. Perché mai un treno non poteva percorrere in verticale i territori della fantasia? Cosa impediva ad una lumaca di strisciare su una nuvola? Quando, cresciuta, cominciai a frequentare il mondo degli artisti, capii, con sollievo, che non ero l’unica a chiedermelo. Per la maggior parte di loro era anzi normale avventurarsi nelle regioni dell’assurdo, o di ciò che era considerato tale, per poi trasferirne la visione sulla carta o sulla tela.
Lettera G :” Il girasole vola”
acquerello e rolla di noce su carta, 30 x 21 cm. – 2022
Comprai in quegli anni, un libro illuminante: “Il mondo alla rovescia” di Giuseppe Cocchiara, il cui sottotitolo recitava: “I primi studi sul folklore, la cultura popolare e irrazionale e sul rovesciamento dissacrante della realtà”. Scoprii così che “la possibilità dell’impossibile” si perdeva nella notte dei tempi. Nelle civiltà primitive dell’Africa e dell’Australia gli uomini potevano salire al cielo dove non si sapeva cosa fosse la morte. Tra i Sumeri gli asini suonano la lira, in un papiro egiziano i lupi conducono al pascolo le pecore ed è un felino il guardiano delle oche. In Grecia i delfini si rifugiano in montagna e, per ribellarsi alla tirannide, profetizza Erodoto: “I pesci voleranno nell’ aria mentre gli uomini vivranno nei flutti del mare” A Roma, per Ovidio: “ i fiumi rapidi andranno dalla foce alla sorgente, l’acqua farà scaturire il fuoco e il fuoco l’acqua” e per Seneca i mari si uniscono alle stelle, la luce si fonde con le tenebre, la vita con la morte. Nel Medio Evo l’idea del capovolgimento del mondo si ritrova abbondante in letteratura, dove può accadere che i leprotti arrostiscano il cacciatore, ma anche in architettura, nei pavimenti, negli affreschi e nei sorprendenti capitelli delle chiese romaniche, in cui scultori anonimi si sbizzarriscono ad inventare creature fantastiche, sirene dalla coda bifida, uomini con testa di gallo, leoni con corpo di aquila. E che dire del quattrocento e cinquecento? Come non pensare alle affollate visioni di Bosch o ai proverbi di Bruguel ispirati al Paese di Cuccagna dove le focacce crescono sui tetti? Ho sempre subito il fascino delle stampe fiamminghe, specie quelle popolari, in cui può accadere che il bue spinga l’aratro trainato da due contadini, la nave corra sui monti, il pappagallo insegni all’uomo a parlare e così via, iconografia che si ritrova anche nelle stampe spagnole, italiane e francesi diffuse, seppure in tono minore, ancora nel corso del 1800. Una serie infinita di situazioni capovolte che, nella loro ripetizione, creano un universo parallelo quasi credibile, una sorta di dilatata commedia, un carnevale quotidiano in cui l’ordine viene ribaltato.
lettera N: “Il nido vola”
acquerello e inchiostro di china su carta, 30 x 21 cm. – 2022
A lungo ho pensato che avrei voluto creare il mio personale mondo alla rovescia, un’idea sedimentata che in questa mostra ho l’occasione di esprimere. Per me “il mondo che cambia” è quello che cambio io stessa andando controcorrente su semplici fogli di carta, ribelle agli schemi e ai condizionamenti che la società attuale mi impone. Mi vogliono obbediente agli ordini in un esercito di uomini vuoti tutti in fila come fanti? Nessun problema. Mi invento un abbecedario che va da destra a sinistra, una scrittura speculare e una mia realtà dove un elefante può prendere il volo con la leggerezza di una libellula, un girasole raggiunge il sole, un quadro si alza su un paesaggio bianco di neve. È molto più di un omaggio alla fantasia. È un esercizio di libertà.
Lettera S: “La sirena vola”
acquerello e rolla di noce su carta, 30 x 21 cm. – 2022
Mi accorgo che ci sono reminescenze del “Gioco dell’oca” in questa mia serie di 21 tavole per un alfabeto capovolto dettato dall’inconscio. Le penso distribuite a spirale, scandite dalla presenza del re e della regina, della sirena e del tamburino, misteriose figure di snodo, ma le vedo anche appese sulla lunga asta di abete al fondo della mia aula alle elementari di Crescentino. Dopo tutto non occorre andare troppo lontano per trovare le radici del proprio mondo rovesciato. Anche Paolo Conte che come noi vive in fondo alla campagna, meraviglioso cantore di un Monferrato sudamericano, sa bene che “il treno dei desideri e dei pensieri all’incontrario va”.
Lettera Z: “La zucca vola”
acquerello e rolla di noce su carta, 30 x 21 cm. – 2022